Ennesima figuraccia per la Polizia di Stato della Questura di Milano nella vicenda giudiziaria di Fabrizio Corona , L’estorsore pluricondannato che dovrà ora contare oltre 6 anni di carcere, era infatti un “sorvegliato speciale” della Polizia di Stato a seguito della decisione presa dal Tribunale di Milano su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano
Dopo aver appreso il verdetto degli `ermellini´, la Procura generale della Corte di Appello di Torino, con un atto firmato dal pg Vittorio Corsi, ha subito chiesto l’arresto di Corona che non può più usufruire di alcun beneficio per evitare il carcere dal momento che, adesso, ha sulle spalle una pena complessiva ben superiore ai tre anni entro i quali si possono ottenere le misure alternative. I problemi giudiziari per Corona, comunque, non sono finiti qui. Lo scorso giugno, ad esempio, la Corte di Appello di Milano lo ha condannato ad altri tre anni e dieci mesi per bancarotta e frode fraudolenta. Secondo i pm, l’ex fidanzato di Belen Rodriguez – ed ex marito di Nina Moric – ha frodato il fisco per 3,8 milioni di euro attraverso un giro di fatture false. Anche su questo filone di inchiesta, prossimamente, dovrà pronunciarsi la Suprema Corte.
Imbarazzante il comportamento degli uomini della Digos e del commissariato di PS Garibaldi-Venezia di Milano che sono da ore alla ricerca di Fabrizio Corona, il quale furbescamente ha fatto perdere le sue tracce, abbandonando (secondo noi volutamente) il suo telefonino in ufficio, confermando quindi le sue reali intenzioni peraltro rese “pubbliche”, che già tre anni fa dichiarò a tutta la stampa italiana ” SE MI CONDANNANO SCAPPO IN BRASILE …“.
Furono infatti quelle dichiarazioni, è bene ricordarlo, ad indurre la Procura di Milano a richiedere ed ottenere il sequestro del passaporto di Corona, atto che però non è servito a nulla. Imbarazzante il silenzio ed il muro di gomma attuato in queste ore dalla Questura di Milano e dal dirigente del Commissariato di P.S. Garibaldi-Venezia , i quali si rifiutano di fornirci qualsiasi informazione e dichiarazione, e quando lo fanno attraverso un addetto stampa (il dirigente, reponsabile dei rapporti con la stampa dr.ssa Castaldo è irreperibile !) si sfiora il ridicolo dicendo “stiamo cercando Corona che deve essere associato alle carceri per detenzione cautelare” manifestanpo una palese incompetenza in materia giudiziara, poichè la “custodia cautelare” ( art. 127 codice penale) avviene durante la fase istruttoria e quindi investigativa, e non in caso di condanna definitiva ! Peraltro denominazione la “custodia cautelare” citata nell’articolo 137 è stata sostituita a quella precedente con “carcerazione preventiva” dall’art. 11 della legge 28.7.1984, n. 398.
Abbiamo persino contattato l’ufficio stampa del dipartimento della Polizia di Stato dove ci hanno detto “vi facciamo ricontattare dal dirigente” senza che nè il dr. Masciopinto nè la dr.ssa Ferasin ci abbiano mai risposto o richiamato ! Un compensibile imbarazzo data la figuraccia che stanno per fare !
E’ da segnalare e ricordare inffatti che durante la fase investigativa su “Vallettopoli” condotta dal pm Henry John Woodcock (quando era presso la Procura della Repubblica di Potenza) si scoprì che proprio presso la Questura di Milano vi era una “talpa” che informava Mora, Fede e Corona sull’andamento delle immagini.
Chissà se anche in questo caso non sia stata una “talpa” ad informare tempestivamente Corona che di lì a poco i poliziotti sarebbero andati ad arrestarlo, consentendogli di scappare. Una cosa è certa. In Questura a Milano qualcosa è da rivedere, vero dr. Manganelli ? O forse per il capo della Polizia di Stato contano solo gli annunci ad effetto sulle indagini sul mondo del calcio ? Senza mai dare alcun riscontro positivo alle indagini sulle figuraccie colossali fatte dalla Polizia Postale con gli hackers etici di Anonymous, che per ben due volte hanno bucato i loro server ed hanno ridicolizzato in tutto il mondo la sicurezza informatica con cui si millanta la nostra sicurezza.
Secondo quanto scrive in questi minuti il Corriere della Sera, “a Milano sotto casa sua, dalla madre e in ufficio, gli uomini della Digos stanno cercando , per ora invano, di eseguire l’ordine d’arresto che arriva da Torino. I colleghi in ufficio non rispondono alle domande dei giornalisti e replicano sorridendo: «Abbiamo l’ordine di non parlare». I vicini di casa esultano: «Per 5 anni non lo vedremo più, via, fora de ball». E alla domanda su che fastidio desse loro rispondono: «Posteggiava dove gli pareva e non rispettava nessuna regola». Dentro al palazzo una ragazza rincasa e dice: «Lei non sa quanto siamo contenti non lo può immaginare» Ma era così terribile?«Sì le dico solo che due sere fa all’una e mezza è entrata nel palazzo la Polizia, c’era un caos incredibile e non si riusciva a dormire».
“Stamane, secondo un testimone oculare – come racconta il Corriere della Sera - i poliziotti, già davanti a casa di Corona in previsione della sentenza, gli avrebbero detto: «Signor Corona, mi raccomando non faccia scherzi» e, lui, dopo averli rassicurati, nel pomeriggio si sarebbe infilato in una palestra a Milano, facendo poi perdere le sue tracce. Diverse volanti sono dislocate nella zona intorno a Corso Como nel tentativo di rintracciare il fotografo ma finora non ci sono riuscite. Alla fine dopo qualche ora due uomini della Digos con le facce scure sono saliti in macchina lasciando la casa di via De Cristoforis dove risiede Corona. Una sgommata di fronte ai fotografi e agli operatori televisivi anche loro fermi per una finora inutile attesa“
Nessun commento:
Posta un commento